Stoccarda. Porsche AG si è posta un obiettivo ambizioso: entro il 2030, la Casa Automobilistica intende raggiungere la neutralità in termini di CO2 sull’intera catena del valore.
“La sostenibilità è un elemento importante della nostra Strategia 2030 e lo è in senso olistico: a livello economico, ecologico e sociale”, ha dichiarato Oliver Blume, presidente del Consiglio di Amministrazione di Porsche AG. “Abbiamo lanciato un programma di decarbonizzazione globale con un obiettivo preciso in mente: Porsche punta a raggiungere la neutralità carbonica su tutta la catena del valore entro il 2030. Realizzeremo questo obiettivo evitando e riducendo sistematicamente le emissioni di CO2”. Questo approccio a 360 gradi fa di Porsche un vero pioniere nell’industria automobilistica. “L’Accordo di Parigi punta al 2050, molti concorrenti al 2040, ma non si tratta di battere un record, si tratta di essere responsabili. Ogni singolo progresso è importante”, continua Blume.
Tutti i principali impianti di Porsche, come quello di Zuffenhausen, Weissach e Lipsia, hanno raggiunto la neutralità climatica nel 2021, attraverso l’uso di energia rinnovabile e biogas. “Il prossimo passo sarà quello di esigerlo anche dai nostri fornitori. Chiunque sviluppi per nostro conto celle per batterie deve produrle esclusivamente con energia sostenibile”, ha aggiunto Blume. “Le batterie vengono ancora prodotte secondo un procedimento che richiede molta energia. Obbligando i nostri fornitori a usare energia sostenibile, l’impronta di carbonio migliorerà notevolmente. E al più tardi entro dieci anni, la stessa batteria sarà riciclabile per oltre il 90%. Allo stesso tempo, in futuro ridurremo le sostanze inquinanti contenute nelle batterie, come ad esempio il cobalto”.
Porsche ha raggiunto un altro importante traguardo: la Taycan Cross Turismo sarà infatti la prima vettura che resterà CO2-neutrale per tutto il ciclo di utilizzo. Nei prossimi dieci anni, Porsche investirà più di un miliardo di euro in turbine eoliche, energia solare e altre misure di tutela del clima. Per Blume, il principio guida è chiaro: “Non vogliamo compensare, ma evitare. Non vogliamo comprare certificati di CO2 da altre aziende, bensì evitare del tutto di generare emissioni. Dove non è possibile risparmiare energia, usiamo elettricità proveniente da fonti rinnovabili”.